STORIA
Tutto ha inizio in un meeting, avvenuto nel tardo 1981, tra il personale della MOS Technology Inc., che in precedenza aveva inglobato la commodore, e Jack Tramiel, presidente della Commodore. Durante l'incontro viene chiarito da Tramiel che l'obbiettivo era quello di creare un home computer che potesse vantare di ben 64K, sostanzialmente il doppio di quanto erano abituati all'epoca.
Nei due mesi seguenti si lavorò duramente sino a raggiungere la creazione di un prototipo, il cui costo di realizzazione si aggirava attorno ai 135 dollari.
Le prime apparizioni: le prime tracce del Commodore 64 risalgono al lontano 1982: infatti durante il Winter Consumer Electronics Show, Las Vegas, Nevada, Stati Uniti, ne fu mostrato un prototipo. Per il primo modello "completo" dobbiamo aspettare il Summer Consumer Electronics Show,McCormick Place – Chicago, Illinois, circa cinque mesi dopo la prima apparizione.
Per la realizzazione del singolo Commodore 64 furono spesi circa 135 dollari. Fu poi rivenduto al prezzo di 595 verdoni nell'agosto del '82. Si stima quindi che il guadagno fosse di $460 per ogni pezzo. Che, moltiplicato per la bellezza di 10 milioni esemplari venduti in tutto il mondo, fanno ammontare il totale dei guadagni a 4 600 000 000 dollari.
Nonostante questo bilancio tutt'altro che negativo, la Commodore fu portata al fallimento da un susseguirsi di scelte economiche sbagliate.
Il prodotto giunse in Italia nel giro di un mese, comparendo per la prima volta allo SMAU (MIlano). La popolazione Italiana ha però dovuto aspettare sino al Marzo dell'anno successivo per la prima apparizione sul mercato per il costo, lievitato dal cambio, di 973.500 lire.
Nonostante i numeri esorbitanti, ciò che fa veramente onore al C64 e alla sua scalata sino alla vetta fu il piano di marketing. Un piano degno di nota che trascinò il C64 fino alla grandezza, battendo per distacco ogni avversario. Infatti, grazie alle tattiche di marketing adoperate, vari stock di commodore 64 hanno ben presto ricoperto gli scaffali di ogni discount, magazzino o negozio di giocattoli di questo pianeta e non solo: anche il mercato dell'informatica in rete ne era pieno.
Non vedendo limiti alla perfezione, gli operai della Commodore realizzarono una versione portatile dell'home computer: la SX-64, ricordata per essere il primo portatile a colori, a cui fu aggiunta una cartuccia per abbreviare i tempi di caricamento del software.
Quella del SX-64 non fu l'unica revisione del C64, infatti seguirono anche il lancio in mercato del:
Commodore Max: Lanciato nel 1982 nel mercato giapponese, il Commodore Max non andava oltre ai 2,5kB, e il suo scopo era strettamente legato al mondo dei video games;
Commodore Golden Edition: L'unica differenza dal C64 "versione base" era estetica: infatti per celebrare la vendita del milionesimo commodore 64, furono realizzate in Germania delle copie identiche, circa 20, di colore dorata e con una targhetta che ne manifestasse l'autenticità;
Commodore ALDI: prodotto negli USA ma con luogo di vendita la Germania, il Commodore ALDI, cosi denominato dalla collaborazione Commodore-ALDI (catena di supermercati), riportava tutte le caratteristiche del C64 con unica differenza la tastiera bianca e il prezzo ridotto. Questo fu ben presto succeduto dal Commodore 64G, di color crema;
Commodore C64GS: era privo di tastiera, creato affinché potesse avere successo nel mercato dei videogiochi;
Commodore 65: Risultato di cambiamenti sia estetici che strutturali del precedente Commodore 64: il C65 vantava di una memoria maggiore (il doppio), di una frequenza di clock maggiore (3,54 MHz), un nuovo chip video, due chip audio anziché uno, nuovo modello di processore e una nuova tastiera "riorganizzata". Nonostante la maggiore efficienza evidente rispetto al C64, la messa in vendita si rivelò un insuccesso.