Dati tecnici:
Il primo progetto di questo computer è addirittura precedente al lancio del primo Macintosh: questo era, infatti, stato originariamente immaginato da Jef Raskin, al tempo a capo del progetto Macintosh, come un computer portatile. Ciononostante, quando Steve Jobs assunse la direzione del progetto, lo modificò radicalmente lasciando la sola maniglia per il trasporto come unico cenno alla portabilità del primo Macintosh presentato nel 1984. Successivamente, nell’aprile 1985, Jobs cercò di convincere il Consiglio di Amministrazione di Apple a sviluppare quello che allora chiamava “BookMac”. Tuttavia, nello stesso anno Jobs fu licenziato e così il progetto fu accantonato fino a quando, quattro anni più tardi, verrà alla luce il Macintosh Portable. Dopo che venne presentato al pubblico, ricevette molte critiche positive da parte della stampa, ma nonostante ciò le vendite furono molto scarse probabilmente a causa del prezzo molto elevato. Nel febbraio 1991, si decise, perciò, di sostituire le costose SRAM di memoria con delle più economiche pseudo-SRAM per ridurne il prezzo. Gli sforzi, purtroppo, non bastarono e, visto lo scarso successo del modello, il Macintosh Portable venne ritirato dal mercato nell'ottobre dello stesso anno, non prima, però, di essere utilizzato dagli astronauti a bordo dello Space Shuttle Atlantis per inviare il 9 agosto 1991 quella che viene considerata la prima e-mail dallo spazio!
Nonostante le vendite deludenti, Apple si rese presto conto che il settore dei portatili era un mercato in continua crescita e, perciò, non volle rinunciare all'idea di realizzare un computer portatile. Decise, quindi, di privilegiare le dimensioni e il peso del computer rispetto alla durata della batteria; passò, in seguito, tutti gli schemi alla Sony e le pose l'obiettivo di miniaturizzare il portatile. Sony ridisegnò la scheda madre, la tastiera e il case del computer, dando così vita al PowerBook 100.
Il peso e la dimensione del computer sono, come già accennato, molto elevati, soprattutto se considerati in relazione agli attuali portatili Apple ultrasottili: il Macintosh Portable pesa, infatti, 7 Kg, quindi più che un portatile, potremmo definirlo un trasportabile. Possiede, inoltre, uno spessore di 10 cm e occupa, perciò, non poco spazio su una scrivania. Per quanto riguarda il case, questo è formato da plastica bianca e il display è integrato nel coperchio che si richiude sulla tastiera quando il computer non è in uso. Include, inoltre, un floppy disk da 1,44 MByte e può, anche, utilizzare un hard disk a basso consumo prodotto da Connon. La dotazione di serie includeva anche uno splendido display LCD da 9,8 pollici, con una grafica in bianco e nero 640 x 400 pixel. Un aggiornamento del 1991 aggiunse, inoltre, la retroilluminazione al display, dimezzando, però, la durata della batteria.
Apple, durante la fase di progettazione, non badò a spese pur di ottenere un'elevata autonomia per il computer, che si aggira, infatti, intorno alle 10 ore. Molti componenti dell'Hardware sono, infatti, costituiti da prodotti a basso consumo, come, per esempio, il display in bianco e nero non retroilluminato, le SRAM di memoria molto costose e il microprocessore 68HC000 a una frequenza di 16 MHz, che lo rendeva più veloce del Macintosh SE e del Macintosh II, all’epoca i computer che dominavano il mercato di Apple. Utilizza una versione modificata della scheda madre del Macintosh SE e soprattutto delle batterie al piombo, che forniscono molta potenza ma sono anche molto pesanti.
Il Macintosh Portable utilizzava il Macintosh System 6.0.5 e supporta al massimo il System 7.5.5. Il Portable è stato anche il primo Macintosh a essere dotato di un sistema operativo preinstallato ed era facilmente aggiornabile grazie agli slot di espansione.
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Macintosh_Portable
https://www.old-computers.com/museum/computer.asp?c=1005&st=1
https://www.spider-mac.com/2020/09/24/accadde-oggi-macintosh-portable-e-il-primo-computer-portatile-di-apple/